ROBERTO ASSAGIOLI PENSIERO DELL PSICOSINTESI
GRUPPO DI RICERCA PSICOLOGICA
Roberto Assagioli
è stato il fondatore della scuola di pensiero della psicosintesi. Un approccio
che partiva dai fondamenti empirici della psicologia, ma che usciva
completamente dai parametri della psicologia scientifica. Ha studiato la
persona come personalità e come anima.
Nelle terapie sviluppate
da Roberto Assagioli l'inconscio ha avuto un ruolo importante, ma in equilibrio
con il lavoro razionale e cosciente. Inoltre le sue teorie sull'interazione tra
psiche e corpo costituirono la base della medicina psicosomatica.
La sua idea principale
sostiene che l'individuo è in un costante processo di crescita personale. Il
raggiungimento di tutto il suo potenziale nascosto è l'obiettivo finale e il
suo metodo cerca la trasformazione di tutte queste potenzialità.
Lo scopo della
psicosintesi sarebbe quello di identificare prima ciascuna sottostruttura e poi
integrarle in modo che lavorino insieme armoniosamente. Assagioli era
interessato anche allo sviluppo spirituale dell'essere umano e ai problemi che
possono sorgere in ogni fase dello sviluppo spirituale. In questo senso la
psicosintesi è profondamente legata alla psicologia transpersonale.
I suoi primi anni di
vita e la sua giovinezza
Roberto Assagioli è nato
a Venezia nel 1888. È cresciuto in una famiglia con interessi per l'arte, la
musica e la letteratura. Sembra che gli studi di teosofia della madre abbiano
influenzato in modo decisivo il suo grande interesse per le filosofie
orientali.
Da adolescente viaggiò
molto e risvegliò un gusto speciale per gli ideali di libertà dei movimenti
sociali non violenti e non dogmatici. I suoi viaggi gli hanno insegnato che gli
esseri umani sono uguali, non importa da dove provengano. Fin dalla giovane età
ha sostenuto che in tutti gli esseri umani c'è il desiderio di sviluppare il
proprio massimo potenziale.
Studiò alla Facoltà di
Medicina dell'Istituto di Studi Superiori di Firenze. Ha completato una tesi di
dottorato intitolata La Psicosintesi che contemplava un approccio olistico alla
psicologia con particolare attenzione alla crescita umana e alle esperienze di
dimensione spirituale.
Sebbene la sua visione della psicologia si basasse su molti dei fondamenti della psicoanalisi, il suo approccio tendeva a prenderne le distanze per la sua
vicinanza al lato
patologico della psiche umana. Un’idea condivisa da molti psicologi umanisti.
Considerava anche che la
coscienza umana avesse più strati di coscienza rispetto al modello proposto da
Freud. Assagioli era attratto da una psicologia che contemplava anche l'amore,
la volontà, la saggezza, la creatività e la spiritualità dell'essere umano. Nel
1911 iniziò a formulare i concetti fondamentali della psicosintesi, opera alla
quale dedicò tutta la sua vita.
La tua carriera professionale
Dopo aver completato gli
studi di medicina, Assagioli si formò in psichiatria in Svizzera sotto il
prestigioso Eugen Bleuler, il pioniere che definì la schizofrenia e uno dei
primi ad accettare la psicoanalisi.
Lì incontrò Carl Jung e
divennero amici. Assagioli riteneva che la psicologia junghiana fosse la più
vicina alla psicosintesi. Nel 1926 aprì a Roma il primo Istituto di cultura e
terapia psichica. Nel 1928 tenne una serie di conferenze intitolate Le energie
latenti in noi e il loro utilizzo nell'educazione e nella medicina.
La psicosintesi parte
dal presupposto che ogni emozione o reazione ha un opposto e che il compito è
creare una sintesi tra i due. Ciò che produrrebbe questa sintesi sarebbe il sé
attivo, il sé osservante, il fattore di controllo e il Sé superiore. Era
d'accordo con la psicoanalisi sul fatto che la guarigione dei traumi infantili
e un Io sano fossero condizioni necessarie per il buon sviluppo psicologico
dell'individuo, ma non si fermò qui.
Assagioli sosteneva che
una persona sana ha un potenziale di crescita, ciò che Abraham Maslow in
seguito chiamò autorealizzazione. Inoltre, contemplava tutto quanto sopra con
l'aggiunta della dimensione spirituale e transpersonale. Ecco perché la
psicosintesi è considerata precursore della psicologia umanistica e
transpersonale.
Roberto Assagioli nel
dopoguerra
La Seconda Guerra
Mondiale fu un periodo particolarmente difficile per Assagioli, a causa delle
sue origini ebraiche e delle sue idee umaniste. Trascorse un periodo recluso e
isolato, periodo in cui colse l'occasione per svolgere studi sulla volontà,
meditazione e ricerca sulle diverse aree interne della coscienza.
Sembra che le esperienze
vissute durante la guerra abbiano influito notevolmente sulla sua salute.
Ciononostante, dopo la guerra, Assagioli tornò a lavorare sulle sue ricerche e
mantenne i contatti con persone che influenzarono in modo significativo il suo
lavoro, come Rabindranath Tagore, Viktor Frankl e Alice A. Bailey.
Inoltre, a tutto il suo
lavoro di ricerca si aggiunse anche una profonda conoscenza della filosofia
indù e del buddismo, poiché studiò per un periodo con un lama tibetano.
La sua vita fu il
miglior esempio dei suoi insegnamenti. Ha mostrato grande rispetto e amore per
gli esseri umani e per la bontà che vive in tutti gli individui. Tutti quelli
che lo conoscevano lo ricordavano come una persona che irradiava gioia e amore
e che godeva di una grande pace interiore.
Durante gli anni '70 e
'80 la psicosintesi si diffuse in tutta Europa e nel Nord America. Sono state
create numerose scuole che hanno formato professionisti in questa specialità.
Attualmente può essere studiato come master presso due istituti nella città di
Londra.